Tentato incendio nel centro storico di Gallipoli

Paura nella notte: fiamme sospette in un ristorante vicino al Duomo

Un principio di incendio ha turbato la quiete notturna del centro storico di Gallipoli. A essere preso di mira è stato il ristorante Scafùd Mare, situato in via Carlo Muzio, a pochi passi dal Duomo, in una delle stradine più caratteristiche dell’isola vecchia. L’episodio è avvenuto attorno a mezzanotte e mezza, quando ignoti avrebbero forzato l’ingresso del locale, cospargendolo con liquido infiammabile per poi dare fuoco agli ambienti interni.

Fortunatamente i danni sono stati contenuti: le fiamme si sono spente rapidamente e hanno interessato solo una porta interna che conduce alla cucina, oltre a lasciare tracce evidenti del tentato gesto. Sul pavimento erano ancora visibili residui di liquido infiammabile, una circostanza che rafforza l’ipotesi dell’origine dolosa.

Il primo a intervenire è stato il distaccamento dei vigili del fuoco locali, ma al loro arrivo l’incendio si era già estinto. Sul posto è giunta anche una pattuglia dei carabinieri per dare avvio alle indagini. Gli inquirenti stanno passando al vaglio le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, alla ricerca di elementi utili all’identificazione dei responsabili.

Il titolare del ristorante, un commerciante 36enne del posto, ha collaborato con gli investigatori, fornendo la propria versione dei fatti e quanto potuto notare prima o dopo il tentato rogo. Al momento, nessuna pista viene esclusa, ma la natura dolosa dell’atto appare quasi certa, proprio per la presenza dei residui combustibili.

L’accaduto ha generato un clima di inquietudine tra residenti e commercianti del centro storico, già alle prese con le sfide della stagione turistica in arrivo. Nonostante l’assenza di feriti e la limitata entità dei danni, l’episodio lascia un senso di amarezza e preoccupazione per la sicurezza pubblica, specie in un’area tanto frequentata.

Le autorità invitano chiunque possa aver notato movimenti sospetti nella notte a collaborare con le forze dell’ordine. L’obiettivo è fare piena luce su un evento che, seppur contenuto, poteva trasformarsi in una tragedia ben più grave.

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