A pochi giorni dalla riapertura ufficiale della darsena di San Cataldo, la tensione cresce attorno alle modalità di assegnazione dei posti barca. Mentre la struttura è quasi pronta dopo anni di lavori, stop forzati e un’interdittiva antimafia che aveva bloccato la prima gara, resta il nodo delle oltre mille richieste di ormeggio ricevute a fronte di una disponibilità effettiva di appena 130 posti.
Il contesto: lavori conclusi e concessione affidata
La società Salento Navigando, con sede a Torre Vado, si è aggiudicata la concessione nel 2023 e ha annunciato, tramite un post del 17 aprile, l’avvio dei contratti dal 1° maggio. Tuttavia, non tutti i richiedenti avranno risposta positiva, e la mancanza di un regolamento operativo ufficiale complica ulteriormente il quadro.
Capienza e vincoli: numeri e priorità
La darsena dispone in totale di 158 posti barca, ma il bando prevede la riserva di venti ormeggi per i pescatori professionali, tre per le forze di polizia e altrettanti per unità in transito. I posti effettivamente disponibili per i privati si riducono quindi a circa 130, da spartire tra oltre mille domande.
Secondo quanto previsto dal Pef (Piano Economico Finanziario), in caso di richieste superiori alla disponibilità, dovrà essere applicato il sorteggio, dopo aver soddisfatto le domande con priorità: residenti e persone con disabilità.
Scontro istituzionale e assenza di regolamento
Il confronto istituzionale, durante una seduta della commissione controllo del Comune di Lecce, ha evidenziato forti divergenze tra l’amministrazione e il Rup (Responsabile Unico del Procedimento). Il presidente Antonio Rotundo ha chiesto formalmente la documentazione delle domande ricevute, soprattutto quelle relative a soggetti con disabilità, sottolineando che la procedura deve seguire un ordine gerarchico fino all’esaurimento dei posti.
L’amministratore delegato di Salento Navigando, Roberto Ciardo, ha dichiarato la disponibilità a fornire i dati, ma solo con il parere del legale, per non violare la normativa sulla privacy. Il dirigente comunale Maurizio Guido, invece, ha sostenuto che il bando non prevedesse esplicitamente il sorteggio, dando origine a un acceso scambio con Rotundo, che ha ribadito come il rispetto del Pef sia un dovere dell’amministrazione.
Verso un sorteggio inevitabile?
I consiglieri di minoranza presenti – Giovanni Occhineri, Cristian Gnoni, Toni De Matteis, Loredana di Cuonzo e Paolo Foresio – hanno sostenuto il sorteggio come unico metodo trasparente di assegnazione, vista l’assenza di un regolamento chiaro e condiviso. Il rischio, secondo molti, è che l’opacità procedurale danneggi la fiducia dei cittadini nella gestione pubblica.
La situazione rimane incerta e la pressione sulle istituzioni aumenta, mentre centinaia di diportisti attendono una risposta definitiva. La possibilità concreta è che si arrivi a una selezione per sorteggio, ma i tempi e le modalità rimangono ancora poco chiari.