Scoppia la polemica a Lecce dopo l’adozione dell’ordinanza comunale che limita le attività serali e notturne nelle vie Ascanio Grandi e Maremonti, nel centro storico. Il provvedimento, voluto dal sindaco Adriana Poli Bortone, ha suscitato forti reazioni tra i gestori dei locali e dei distributori automatici, che si sentono penalizzati da una misura ritenuta indiscriminata e punitiva anche verso chi ha sempre rispettato le regole.
L’ordinanza è stata emanata in seguito a numerosi episodi di disordine, risse e disturbo della quiete pubblica che hanno caratterizzato le notti leccesi negli ultimi mesi. La Prefettura aveva già segnalato la necessità di un intervento mirato, alla luce delle continue lamentele dei residenti e delle relazioni delle forze dell’ordine.
Secondo un consigliere comunale di maggioranza con delega al centro storico, la decisione rappresenta un atto dovuto. La misura, seppur temporanea, si inserisce all’interno di un piano più ampio previsto dal Patto per il Centro Storico, sottoscritto in campagna elettorale da Poli Bortone. L’obiettivo è chiaro: riportare vivibilità e sicurezza in un’area cruciale per la vita cittadina, dove convivono attività economiche, turismo e residenza.
I commercianti, lamentano una mancanza di confronto preventivo e temono pesanti ripercussioni economiche, soprattutto per chi lavora nel settore serale e notturno. Alcuni gestori parlano apertamente di un colpo ingiusto alle attività che animano la città e attraggono turisti.
Intanto, la città osserva con attenzione gli effetti del provvedimento. Le serate nel centro storico appaiono più tranquille, ma resta alta la tensione tra le parti coinvolte. Il dibattito sulla convivenza tra movida e qualità della vita è destinato a continuare, con la necessità di trovare un equilibrio tra sicurezza, rispetto delle regole e diritto al lavoro.