L’Università di Göteborg ha posizionato la Puglia al 195esimo posto tra le 210 regioni dell’Unione Europa nella classifica della qualità istituzionale delle Pubbliche Amministrazioni. Un indice frutto di un mix di quesiti posti ai cittadini che riguardano la qualità dei servizi istruzione, sanità e pubblica sicurezza, l’imparzialità con la quale questi vengono assegnati e la corruzione.
Classifica che vede la Calabria al 197° posto, il Molise al 207° e la Sicilia al 208°, a dimostrazione delle difficoltà del Sud Italia. Ma è un po’ tutto il Belpaese ad arrancare, con il Friuli Venezia Giulia, la miglior regione italiana, che si colloca al 63° posto a livello europeo.
Nel mirino c’è la burocrazia italiana, che frena anche l’attività imprenditoriale. Come rileva la Cgia di Mestre, che calcola in almeno 80 miliardi l’anno il peso per le imprese italiane, secondo una recente indagine condotta dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI), il 90% delle imprese italiane ha dichiarato di avere del personale impiegato per adempiere agli obblighi normativi. Tra i maggiori Paesi dell’Unione, nessun altro ha registrato un risultato peggiore. Con la media europea che si attesta comunque all’86%.