Un uomo di 48 anni, è stato rinviato a giudizio immediato, per gravi reati consumati nell’ambito familiare. Secondo le ricostruzioni, l’indagato avrebbe messo in atto una lunga e reiterata serie di maltrattamenti nei confronti della compagna, episodi verificatisi anche alla presenza dei figli piccoli, in un contesto di costante sottomissione psicologica e sopraffazione.
Il procedimento giudiziario si concentrerà su numerosi episodi che, secondo le indagini, risalgono almeno al 2003, anno d’inizio della convivenza. Da allora, l’uomo avrebbe più volte agito con violenza fisica e verbale, minacciando la compagna, offendendola e isolandola dalla vita sociale. Tra i fatti più gravi il consumo forzato di sostanze stupefacenti.
Tra il 2020 e il 2025, le violenze si sarebbero intensificate. In diverse occasioni, l’uomo avrebbe costretto la donna a consegnargli denaro, spesso tramite minacce o percosse, arrivando a sottrarle la carta di pagamento per prelevare autonomamente somme, verosimilmente destinate all’acquisto di droga. Alcuni episodi documentati evidenziano un’escalation nella brutalità delle aggressioni.
Nel corso del 2025, la situazione avrebbe raggiunto un punto critico: avrebbe reagito con violenza anche di fronte a un semplice prelievo di 50 euro effettuato dalla donna su un conto cointestato, colpendola ripetutamente fino a ottenere la somma.
Le accuse formali nei suoi confronti includono maltrattamenti contro familiari e conviventi ed estorsione aggravata, con le aggravanti di aver commesso i fatti in presenza di minori, ai danni di una donna in gravidanza e all’interno della dimora familiare. Attualmente, l’uomo è sottoposto alla misura di allontanamento dall’abitazione e al divieto di avvicinamento alla vittima.