Uccisa dal figlio, l’appello dei professori al ministro Valditara

Le richieste del Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani dopo il caso di Teresa Sommario, massacrata dal figlio dopo un rimprovero

scuola

Chiede di “trasformare questo lutto in consapevolezza civile e proposte concrete”, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, profondamente colpito dalla tragedia avvenuta a Racale, dove Teresa Sommario è stata uccisa a colpi d’accetta dal figlio ventunenne Filippo Manni.

“Non si tratta più di reagire – scrive il prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU – ma di prevenire. Non si tratta solo di educare, ma di riconoscere, prima che sia troppo tardi, i segnali del disagio giovanile”.

Per questo, CNDDU rivolgere un appello al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, affinché vengano attivate con urgenza politiche scolastiche innovative, sistemiche e non episodiche, per contrastare il crescente fenomeno della violenza adolescenziale.

Le proposte

Queste le proposte del CNDDU:
• Potenziamento strutturale dell’Educazione alla Legalità e ai Diritti Umani in tutte le scuole secondarie;
• Istituzione di uno “Spazio Ascolto” obbligatorio in ogni scuola, dotato di personale psicologico qualificato, che operi non solo in ambito emergenziale ma in prevenzione, con ore dedicate al dialogo, all’autonarrazione, alla gestione dei conflitti interni e relazionali;
• Introduzione dei “Laboratori di empatia e comunicazione nonviolenta”: percorsi laboratoriali obbligatori dai 12 anni in su, che aiutino i ragazzi a decodificare emozioni complesse e a trasformare rabbia e frustrazione in parole e comportamenti consapevoli;
• Creazione di una piattaforma nazionale interattiva per la mappatura dei segnali di disagio giovanile, con strumenti anonimi di segnalazione e supporto, monitorata da un’équipe interdisciplinare (docenti, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali);
• Avvio di una “Giornata nazionale del Silenzio Educativo” dedicata alla riflessione sui crimini familiari e sul potere delle parole non dette: una giornata in cui le scuole si fermano per ascoltare il dolore, il fallimento e la possibilità di ricostruire legami.
In queste ore, a Racale, un cittadino ha proposto una fiaccolata per ricordare Teresa. Ma i familiari della vittima, con grande dignità e fermezza, hanno chiesto rispetto e silenzio. “Evitare clamori” è stata la loro richiesta. Un grido muto, ma più eloquente di ogni discorso pubblico.

“Perché Teresa Sommario non sia solo un nome da ricordare – conclude il prof Pesavento – ma una voce che ci obbliga a cambiare rotta. Perché ogni madre, ogni figlio, ogni classe, ogni scuola possano tornare ad essere luoghi di relazione viva, di ascolto autentico e di cura reciproca”.

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