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Il riscatto passa anche dalla scelta della maglia più “impegnativa”. Medon Berisha punta all’esame di maturità e, alle porte dei 22 anni (il 21 ottobre prossimo), sceglie di iniziare il terzo personale campionato in Serie A indossando il numero più prestigioso. Per lui, elemento dall’indubbia qualità tecnica, sarà uno stimolo ad essere più continuo e presente nella manovra offensiva al netto di una continuità fisica da centrare per aumentare il minutaggio.
Berisha numero 10 del Lecce 2025/2026 è quasi una “sorpresa” dopo la consegna della casacca a Banda nei primi test amichevoli del ritiro di Bressanone con tanto di orgoglio mostrato dallo zambiano e annesso cambio di nickname sul profilo Instagram. Per Berisha, 3 presenze con la nazionale albanese, l’obiettivo è il primo gol in Serie A dopo 17 apparizioni e 1 assist l’anno passato.
Prima dell’estate del 1995, quando i numeri di maglia diventarono fissi in A (Serie C dal 2016/2017), la maglia numero 10 del Lecce, ovviamente assegnata a rotazione in base alla presenza o meno nell’undici titolare, ha avuto illustrissimi interpreti, da Ruggiero Cannito a Egidio Notaristefano, passando per Paolo Benedetti ed Alberto Di Chiara. Ci limitiamo a percorrere la storia dei numeri 10 “fissi”.
Dopo Riccardo Maspero nella non felice Serie A 1997/1998 (ceduto a gennaio al Vicenza), fu Tiziano De Patre il primo numero 10 a festeggiare il salto in A, la promozione con Gian Piero Ventura. Fu di successo anche il secondo “10 fisso”, in Serie B: Giuseppe Giannini, mente della squadra di Nedo Sonetti. Tornato nella massima serie, il Lecce scelse Francisco Lima come altro 10 a centrocampo nel 1999/2000. L’anno dopo, fu la prima stagione con un…doppio possessore. Bedin percorse la via da Lecce alla Genova blucerchiata percorsa da Oudin e, a gennaio, il 10 passo sulla schiena di Tanino Vasari, l’uomo della Provvidenza con la doppietta nel memorabile Lecce-Lazio 2-1 che decretò la quarta salvezza in A della storia. Nel 2001/2002 l’acquisto prestigioso di Gica Popescu, difensore centrale pluridecorato con Barcellona e Galatasaray, fu omaggiato con il numero 10. In uno dei Lecce tecnicamente più dotati (Serie B 2002/2003 con promozione a guida Delio Rossi), Vugrinec (ceduto a gennaio all’Atalanta) fu il 10 di un attacco che contava anche su Vucinic, Bojinov, Vugrinec e Cimirotic, con Giacomazzi, Donadel e Di Vicino altri piedi educati a centrocampo.
Guillermo Giacomazzi scelse il numero 10 nel 2003/2004, passato poi sulle spalle di Bojinov nella prima metà del Lecce di Zdenek Zeman 2004/2005. Partito il bulgaro in direzione Firenze, la 10 fu scelta dall’ambizioso Giuseppe Cozzolino. Giovani con la maglia più pesante anche nell’infausto 2005/2006. Alexeei Eremenko, tra i “sesti uomini” di Zeman (entrato spesso al posto di Giacomazzi o Dalla Bona) salutò il Lecce per tornare in Russia al Saturn. Al suo posto subentrò Giuseppe Negro. Daniel Osvaldo fu un talento acerbo del secondo Lecce di Zeman nella Serie B più difficile di sempre con Juventus, Napoli e Genoa. L’anno dopo, toccò alla meteora slovena Lovrecic, e poi, fu proverbiale il “trequartista muscolare” tanto ricercato da Mario Beretta, successore di Papadopulo dopo la promozione in A, e identificato in Fabio Caserta.
Nel biennio vincente di Gigi De Canio, Andrea Bertolacci, giovane di belle speranze prelevato dalla Roma nell’inverno del 2010, fu il suo primo “diez” in B. In A, toccò poi a Ruben Olivera. Nel 2012/2013, Olivera si congedò dal Salento per andare alla Fiorentina e Bojinov celebrò con la maglia numero 10 il suo ritorno maglia Lecce nella mancata rimonta salvezza a guida Serse Cosmi. Il doppio capitombolo in Lega Pro/Serie C fece tornare i numeri “a rotazione” fino al 2016/2017, con il cuore leccese Franco Lepore capitano e numero 10 fino alla prima parte di Serie B 2018/2019 a guida Liverani. Prima del ragazzo delle Case Magno, qualche altra meteora (Bustamante, Herrera, De Feudis) in confronto a piedi buoni e ottimi professionisti con la 10 part time in C indossata anche da Fabrizio Miccoli e passata anche dalle spalle di Bogliacino, Moscardelli, Caturano e Surraco (10 fisso nei playoff 2015/2016, sorta di “prologo” dei numeri fissi in Serie C).
L’ultimo 10 fortunato in A è ad oggi Filippo Falco, creativo del Lecce di Liverani e autore di 4 gol in 30 presenze. Nella squadra allenata da Corini nel 2020/2021, Falco fu sostituito anche “numericamente” da Yalcin, mai sbocciato. Nel 2021/2022, Francesco Di Mariano chiudeva con la maglia numero 10 il tridente composto dai goleador Strefezza e Coda.
Remi Oudin, dopo un anno di maglia numero 10 libera (2022/2023), debuttò da giocatore di proprietà del Lecce (dopo un anno di prestito) segnando appunto “da dieci” il gol della vittoria contro il Genoa. La punizione con la Fiorentina e l’assist servito a Gendrey in Lecce-Sassuolo 0-3 restano infine, ad oggi, le ultime pennellate d’autore della maglia numero 10 del Lecce. Nell’ultima parte della stagione 2024/2025, è toccato a Konan N’Dri raccogliere l’eredita di Oudin. L’ex Lovanio, sbarcato in A per sostituire Dorgu nel tridente offensivo, ha fatto vedere doti fisiche ma non è riuscito a entrare mai nel tabellino marcatori (palo nel finale di Lecce-Venezia 1-1).
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