Iniziare il nuovo cammino con un sorriso ed il passaggio del turno nella seconda competizione nazionale è sicuramente un ottimo viatico per iniziare la stagione. Lo sa Eusebio Di Francesco, che all’esordio-bis con il Lecce ha battuto la Juve Stabia guadagnandosi l’accesso ai sedicesimi di Coppa Italia. Il morale ha beneficiato di una bella iniezione di fiducia ed alcune consapevolezze positive sono cresciute, ma come ampiamente prevedibile sono anche emerse lacune da colmare.
Come già visto con il Monopoli la compagine giallorossa ha del lavoro da fare sul piano della compattezza tra i reparti soprattutto in termini di tenuta nell’arco dei 90 minuti. Anche stavolta la Juve Stabia è stata agevolmente contenuta per quasi tutta la prima frazione, salvo un improvviso decrescendo nel finale (già prima del rosso a Banda) dopo 20 minuti abbondanti di gioco ad una sola metà campo. Decrescendo che si è poi protratto nella ripresa, in cui si è tardato a proteggere con le giuste distanze una difesa costretta ad arroccarsi troppo ed in modo evitabile. Sempre sotto il profilo tattico, anche se qui si inizia a sfociare sulla sfera della completezza della rosa, il Lecce è impaccato nell’oramai proverbiale poca confidenza con il riempimento dell’area di rigore. I salentini sono arrivati tanto e bene in zona cross, con il giocatore sul punto di tentare l’assist che spesso è dovuto rientrare per mancanza di numero adeguato di compagni nel mezzo, o che lo ha fatto di conseguenza con poco successo.
A livello di singoli segnali decisamente incoraggianti dall’esordiente assoluto Kouassi e simil tale Tiago Gabriel, così come dalle certezze Coulibaly e Pierotti. Camarda è elemento potenzialmente molto impattante a gara in corso, alla Piccoli per intenderci, e magari anche qualcosa in più ma vista l’età restare cauti è d’obbligo. In attacco l’unico a lasciare ancora dubbi è, neanche a dirlo, Lameck Banda, che nell’uno contro uno continua ad avere percentuali bassissime (anche a campo aperto) e mostra lacune nella valutazione delle singole circostanze ampiamente emerse e che fanno dubitare su quanto possa effettivamente essere utile alla causa. Che servano i centrali è abbastanza noto, come non si può negare quanta necessità di qualità in mezzo al campo questa squadra ha bisogno per dare fluidità al palleggio e pulizia alle giocate. Se, come sembra, non arriverà un nuovo regista, la mezzala in entrata dovrà essere di quelle che innalzano il tasso tecnico: ne beneficerebbe ogni singolo, non solo la singola posizione che andrebbe ad occupare.
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