Il tragico decesso di Emanuela Chirilli, una giovane di 27 anni originaria del Salento, ha scosso l’opinione pubblica. Il suo corpo è stato rinvenuto all’alba del 29 novembre in una casa vacanze situata al settimo piano di un edificio in Piazza Municipio, a Napoli. Sotto inchiesta sono finiti il gestore della struttura ricettiva e la proprietaria dell’immobile, accusati di omicidio colposo e incendio colposo. Le indagini puntano a chiarire le circostanze che hanno portato alla morte della ragazza.
Gli investigatori hanno disposto una serie di accertamenti, tra cui esami tossicologici e istologici sulla salma della vittima. L’autopsia, fissata per venerdì 6 dicembre, sarà condotta dal medico legale Luigi Ricciardi, supportato dall’anatomopatologo Andrea Ronchi, e rappresenterà un momento cruciale per definire le cause della tragedia. Secondo una prima ricostruzione fornita dai vigili del fuoco, l’incendio si sarebbe sviluppato nella zona interna della casa vacanze, innescando un fumo denso e letale. Il corpo della giovane è stato trovato nel corridoio, privo di vita, a causa delle esalazioni di monossido di carbonio.
Emanuela avrebbe tentato di mettersi in salvo dopo essersi accorta delle fiamme. Nonostante la porta d’uscita non fosse chiusa a chiave, un meccanismo autochiudente ne ha ostacolato l’apertura. Gli investigatori ipotizzano che la ragazza possa aver perso le forze poco prima di raggiungere la salvezza. Tra le possibili cause del rogo, gli inquirenti stanno valutando un malfunzionamento dell’impianto elettrico.
Emanuela era arrivata a Napoli poche ore prima per partecipare a una festa di compleanno di un’amica, con l’intenzione di tornare a Lecce lo stesso giorno. I suoi familiari, assistiti dall’avvocato Dimitry Conte, non erano a conoscenza del viaggio, venendone a conoscenza solo dopo la tragedia. La giovane era descritta come una ragazza solare e determinata, amante del mare e dei viaggi. Dopo un’adolescenza complessa, si era dedicata alla formazione per diventare tecnico per la cura e l’assistenza all’infanzia, lavorando anche come responsabile della biberoneria in un villaggio turistico del Salento.
L’inchiesta si concentra ora sulla responsabilità del gestore e della proprietaria della casa vacanze. Gli esiti dell’autopsia e delle analisi potranno fornire indicazioni cruciali per indirizzare le indagini. La tragedia di Emanuela Chirilli lascia un vuoto incolmabile tra i suoi cari, ma anche molte domande che attendono risposta.