Ricatto sessuale a UniSalento: studente sotto processo per estorsione

Minacce su WhatsApp e richieste di denaro: la vicenda arriva in tribunale

Un 27enne originario di Taranto, ex studente di UniSalento, è accusato di aver estorto 5.575 euro a un altro studente tramite minacce di divulgare conversazioni private. La vicenda, iniziata prima di dicembre 2022, vede il giovane imputato costringere la vittima a consegnare somme di denaro sotto la minaccia di rendere pubblici messaggi WhatsApp che avrebbero rivelato una presunta relazione sentimentale tra i due.

Questa mattina, il caso è approdato al tribunale di Lecce davanti alla giudice Anna Paola Capano. La Procura, rappresentata dal sostituto procuratore Alberto Santacatterina, ha richiesto il rinvio a giudizio per l’imputato con l’accusa di estorsione. La richiesta è stata accolta, e il processo si svolgerà con rito ordinario a partire dal prossimo 19 maggio.

Respinta la richiesta di rito abbreviato

Durante l’udienza preliminare, l’imputato ha cercato invano di accedere al rito abbreviato condizionato da una perizia psichiatrica, che avrebbe potuto attenuare la sua posizione processuale. Tuttavia, la giudice ha rigettato tale richiesta, accogliendo invece l’istanza della Procura di procedere con il rito ordinario.

La vittima, che ha vissuto mesi di sofferenze e disagi psicologici a causa delle pressioni subite, sarà presente al processo come parte civile. Sarà rappresentata in aula dall’avvocata Agnese Lorenzo. Le conseguenze della vicenda hanno portato il malcapitato a lasciare la città, cercando di allontanarsi dai traumi subiti.

Le accuse e gli sviluppi

Secondo l’accusa, il 27enne avrebbe approfittato delle conversazioni private intrattenute su WhatsApp per esercitare un ricatto sistematico nei confronti della vittima. La somma complessiva di 5.575 euro sarebbe stata estorta con la minaccia di rendere pubblici dettagli che avrebbero danneggiato la reputazione del giovane.

A difendere l’imputato ci sarà l’avvocato Maurizio My, che dovrà affrontare in aula il delicato compito di controbattere alle prove raccolte dall’accusa. Il processo mira a fare chiarezza su una vicenda che ha destato grande attenzione, non solo per la gravità delle accuse, ma anche per il coinvolgimento di giovani studenti e per il contesto universitario in cui i fatti sarebbero avvenuti.

Il prossimo 19 maggio sarà una data cruciale per l’evoluzione del caso, con le prime udienze del processo che potrebbero delineare ulteriori dettagli su quanto accaduto.

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