Abbracci e offese sgradite: condannato un prete per molestie a scuola a Maglie

Il caso riguarda un docente di religione e vicepresidente di un liceo di Maglie, accusato di molestie e violenza privata nei confronti di alcune studentesse

Un prete di 50 anni, don Luca Matteo, è stato condannato a due anni di reclusione, con pena sospesa, per molestie e violenza privata nei confronti di nove studentesse del liceo Francesca Capece di Maglie. L’imputato, che oltre ad essere docente di religione rivestiva anche il ruolo di vicepreside della scuola, si è visto riconoscere la responsabilità per alcune delle condotte accusate, ma non per tutte. Il processo, iniziato nell’aprile del 2021, ha portato alla sentenza da parte della giudice Annalisa De Benedictis.

Il caso e le accuse nei suoi confronti

Le accuse contro don Luca si riferiscono a comportamenti molesti e sgradevoli nei confronti delle studentesse dal 2015 al 2019. Il sacerdote avrebbe manifestato approcci fisici e verbali inappropriati nei confronti di alcune alunne, creando situazioni di imbarazzo. Una delle ragazze ha raccontato di essere stata abbracciata con insistenza, mentre altre hanno testimoniato su minacce e offese. In particolare, una vittima, dopo essersi trovata in un incontro privato con il prete, ha subito abbracciamenti e frasi come “sei la luce dei miei occhi”.

Un altro episodio riguarda un trattamento discriminatorio verso una studentessa con disturbo specifico dell’apprendimento. Il prete, minacciando la madre della ragazza, aveva esercitato pressioni affinché la giovane venisse iscritta in una sezione scolastica indicata da lui. Inoltre, dopo la presentazione della certificazione del disturbo, don Luca avrebbe spinto per la bocciatura della studentessa, insultandola con termini come “capra” e “handicappata”. La ragazza, sotto queste pressioni, ha poi cambiato scuola, riuscendo infine a diplomarsi altrove.

La sentenza e le conseguenze legali

Nonostante inizialmente fossero emerse accuse più gravi, le indagini hanno portato alla prescrizione di uno dei reati, mentre don Luca è stato condannato per le accuse di molestie e violenza privata. La sentenza, che ha riconosciuto il risarcimento per l’unica ragazza che si era costituita parte civile, ha stabilito un risarcimento di 10.000 euro. Inoltre, sono stati trasmessi gli atti alla Procura per ulteriori valutazioni, in merito a una deposizione di una testimone che potrebbe aggiungere dettagli significativi al caso.

Prospettive future per l’imputato

L’imputato ha la possibilità di ricorrere in appello contro la sentenza. Dopo il deposito delle motivazioni, che avverrà entro 90 giorni, l’avvocato di don Luca, Luigi Corvaglia, valuterà se impugnare la condanna. La vicenda, che ha avuto ampio risalto mediatico, ha scosso la comunità scolastica e ha sollevato preoccupazioni sulle condotte abusive in contesti educativi.

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