Ha aggredito con calci e pugni l’assistente capo coordinatore addetto alla vigilanza della sezione. A denunciare questo nuovo caso di violenza ai danni della polizia penitenziaria nel carcere di Lecce, questa volta ad opera di un detenuto italiano in isolamento per motivi disciplinari, è Ruggiero Damato, segretario regionale dell’Osapp.
Il detenuto non si sarebbe fermato nemmeno dopo che l’assistente capo era ormai a terra, continuando a colpirlo con calci. Ed è stato fermato soltanto dall’intervento dell’ispettore di reparto, che tra l’altro era lì per caso. Ed anche lui, nell’intervento per aiutare il collega, ha subito lesioni.
Non contento, il detenuto avrebbe ancora tentato di aggredire personale di polizia penitenziaria durante lo spostamento.
Per l’Osapp la vicenda conferma lo stato di emergenza in cui versa l’istituto di Lecce a causa della carenza di personale, nonostante il numero dei detenuti sia aumentato. Molti dei detenuti, poi, sono gravati da problemi psichiatrici, ma nel carcere c’è anche carenza, secondo quanto denuncia il sindacato, di personale medico e psichiatrico.
Per Pasquale Montesano, segretario generale aggiunto dell’Osapp, il Governo sta sottovalutando il problema della carenza di personale e della fatiscenza delle strutture carcerarie. “La politica – accusa – finge o ignora queste condizioni che invece sono la principale causa delle proteste e degli episodi gravi che stanno accadendo nelle strutture penitenziarie”.