Per ogni giorno di lavoro quest’anno un leccese produrrà 56,7 euro. Con un valore aggiunto per abitante, al netto delle imposte indirette, che per il 2025 è stimato in 20.703 euro. Nella provincia salentina parliamo di un Pil stimato in 15.813 milioni di euro.
La classifica del Pil pro capite stilata dalla Cgia di Mestre tra le province italiane pone quella di Lecce al 95esimo posto. Al di sotto della media nazionale, che è di 93,4 euro al giorno per abitante.
Anche a livello regionale, con i 96,9 miliardi di euro di ricchezza che si stima sarà prodotta quest’anno, la Puglia con 68,5 euro al giorno di ricchezza pro capite è al di sotto della media nazionale, che è di 104,3 euro.
Indietro anche le altre province pugliesi: Bari è 73esima con 71,3 euro; Taranto 88esima (60,8 euro); Foggia 93esima (57,4 euro); Brindisi 96esima (56,5 euro); Bat ultima con 50,6 euro.
In Italia
In base alle stime per il 2015, la provincia con il valore aggiunto pro capite più alto è quella di Milano. Nella Città Metropolitana meneghina l’importo corrisponde a 184,9 euro. Seguono Bolzano con 154,1, Bologna con 127,6, Roma con 122 e Modena con 121,3, Aosta con 120,4, Firenze con 119,8, Trento con 119,5, Parma con 115,4 e Reggio Emilia con 113,7.
Nella parte bassa della classifica figurano Enna con un valore aggiunto pro capite di 53,5 euro per abitante, Agrigento con 52,8, Vibo Valentia con 51,5, Sud Sardegna con 50,8, Cosenza con 50,7 e, infine, Barletta-Andria-Trani con 50,6.
A livello regionale, infine, la realtà più ricca è il Trentino Alto Adige con un Pil per abitante giornaliero di 152,8 euro. Seguono i residenti della Lombardia con 140,8, quelli della Valle d’Aosta con 134,5, quelli dell’Emilia Romagna con 123,8 e del Lazio con 121,3.