Due persone residenti a Gallipoli, sono al centro di un’indagine giudiziaria con l’accusa di stalking aggravato ai danni di un uomo di 44 anni originario di Nardò. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla pm Maria Grazia Anastasia, i due avrebbero messo in atto una serie di comportamenti persecutori per costringere la vittima ad avviare una relazione sentimentale, nonostante il suo esplicito rifiuto.
L’indagine, formalmente conclusa con l’emissione dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, è scaturita dalla denuncia presentata dalla vittima. L’uomo ha descritto una situazione definita “insostenibile”, sostenendo di essere stato bersaglio di un lungo e articolato tentativo di pressione psicologica.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna avrebbe agito con la complicità del proprio convivente, inviando numerosi messaggi dal tono insistente e offensivo. In molti casi, i messaggi sarebbero stati spediti da utenze telefoniche intestate a terzi, facendo così ricorso all’uso di identità fittizie per occultare la provenienza delle comunicazioni.
Tra le accuse più gravi mosse dai due indagati nei confronti della vittima figurano anche presunti episodi di violenza sessuale, che però — secondo gli inquirenti — non troverebbero alcun riscontro concreto, risultando invece parte di un disegno mirato a diffamare e mettere sotto pressione l’uomo.
Tali azioni avrebbero avuto un impatto diretto sulla quotidianità della vittima, che si sarebbe vista costretta a modificare le proprie abitudini di vita, vivendo in uno stato di continua allerta.
I due sospettati, ora formalmente indagati, sono difesi dagli avvocati Francesco Bellocchio e Raffaele Colluto. Nei prossimi mesi si deciderà se il caso sfocerà in un rinvio a giudizio.