Un fenomeno preoccupante di scarichi di liquami nei territori delle campagne e lungo le litoranee adriatiche del Salento è stato segnalato da un gruppo di ciclisti che si allena regolarmente in queste zone. Questi scarichi, spesso di natura nauseabonda, si verificano in varie località, tra cui Torre Chianca, Frigole, San Cataldo e persino nelle vicinanze dell’oasi naturale delle Cesine, con tracce visibili e fresche.
I miasmi provenienti da queste zone lasciano pochi dubbi sulla loro origine: sembrano essere il risultato del rilascio di liquami provenienti da fosse biologiche e impianti fognari, effettuato da mezzi che agiscono al di fuori delle norme. Questa situazione non è nuova, poiché nel corso degli anni sono stati segnalati diversi casi di scarichi illegali in diverse parti della provincia di Lecce, in cui soggetti a bordo di autospurghi hanno versato i rifiuti nei terreni anziché nei luoghi designati.
La denuncia proviene da un gruppo di ciclisti che da diversi anni si allena lungo rotte simili. Le uscite iniziano presto al mattino, spesso all’alba, da bar cittadini e proseguono lungo le strade costiere fino a San Foca, nel territorio di Melendugno. È lungo questo itinerario che si sono verificati i casi di scarichi illegali, in zone variabili e in orari non di punta, probabilmente per evitare di essere scoperti.
Il fenomeno degli scarichi abusivi è motivo di preoccupazione, poiché rappresenta una minaccia per l’ambiente e la salute pubblica. Le autorità competenti dovrebbero indagare su questi casi e intraprendere azioni per prevenire ulteriori scarichi illegali nelle campagne del Salento. La collaborazione tra le istituzioni locali, la polizia e la comunità è fondamentale per affrontare questa problematica e garantire la protezione del territorio e delle risorse naturali.