Un clima domestico segnato da tensioni e violenze ripetute, questa l’accusa a un 40enne residente a Surbo, che è stato condannato a tre anni di reclusione. Il giudice Fabrizio Malagnino ha emesso la sentenza riconoscendo le aggravanti, incluso il reato di recidiva, aggravando la pena.
La vicenda ha avuto il suo epilogo quando, dopo l’ultima aggressione, i genitori hanno allertato i carabinieri. Gli agenti sono intervenuti in tempo per evitare ulteriori problemi, arrestando l’uomo, che sfogava la sua frustrazione con atti violenti, ogni qualvolta che gli veniva negato il denaro per l’acquisto di droga.
Durante il processo, P.C. ha ammesso parzialmente la propria colpevolezza, confessando di aver distrutto porte e arredi ma negando di aver mai aggredito fisicamente i familiari. Ha tuttavia confermato la sua dipendenza da sostanze stupefacenti.
Il GIP Angelo Zizzari, dopo aver convalidato l’arresto e considerato il contesto e le dichiarazioni dell’imputato, ha inizialmente mandato l’uomo in carcere, per poi spostarlo agli arresti domiciliari, dove ora è monitorato tramite braccialetto elettronico.