Giuseppe Di Gioia, ha recentemente attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e dei media per la sua fuga dalla comunità di detenzione domiciliare. Motivazione? Accompagnare la moglie alla stazione ferroviaria.
L’uomo, detenuto presso la Comunità “Servi del Cenacolo”, aveva ricevuto la visita della moglie la domenica mattina. Dopo circa venti minuti di colloquio, la donna si era congedata, ma Di Gioia, incapace di separarsi, ha deciso di accompagnarla fino alla stazione ferroviaria. La breve fuga si è conclusa con l’arresto alla stazione di Lecce, dove i carabinieri, allertati, lo aspettavano. Durante l’interrogatorio, Di Gioia ha ribadito il motivo della sua evasione: la sua incapacità di stare lontano dalla moglie.
La storia di Giuseppe Di Gioia non è, però, priva di controversie. L’uomo si trova ai domiciliari per ripetuti maltrattamenti proprio nei confronti della moglie. Durante il processo, celebrato con rito abbreviato, ha ricevuto una condanna a due anni e mezzo di reclusione. Nonostante la gravità delle accuse, la moglie ha perdonato Di Gioia e non si è costituita parte civile. La coppia ha già fissato la data del matrimonio per il 26 agosto 2025.
Il ritorno di Di Gioia nella Comunità “Servi del Cenacolo” potrebbe essere di breve durata. Il magistrato del Tribunale di Sorveglianza potrebbe infatti decidere di inasprire la detenzione domiciliare, convertendola in una pena detentiva in carcere.