G.D.A., infermiere presso l’ospedale di Gallipoli, era stato arrestato dopo essere sfuggito ad un controllo dei carabinieri. Il giudice Marco Mauro Marangio ha accolto la richiesta del difensore Andrea Bianco per consentire all’infermiere di seguire un programma riabilitativo di almeno sei mesi.
L’infermiere era stato fermato nella notte del 20 maggio dopo un inseguimento durato circa tre minuti nel centro storico di Nardò. Uscito da una kebabberia, aveva tentato di sfuggire ai militari, guidando contromano su viale Grassi. I carabinieri avevano attivato le sirene nel tentativo di fermarlo, ma l’uomo aveva continuato la fuga, mettendo in pericolo altri utenti della strada.
L’inseguimento era terminato in via XX Settembre, dove l’auto dell’infermiere era uscita di strada, invadendo un marciapiede e colpendo un lampione. L’infermiere si era rifiutato di fornire le proprie generalità e, portato in caserma, aveva tergiversato fino a notte fonda. Sottoposto al test dell’etilometro, il tasso alcolemico risultava molto al di sopra del limite consentito: 2,14 g/l nella prima prova e 2,32 g/l nella seconda.
La pm Maria Grazia Anastasia aveva disposto il sequestro dell’auto, una Mercedes Classe A180, e l’arresto dell’infermiere con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazioni sulle generalità e guida in stato di ebbrezza. Dopo il processo per direttissima, l’infermiere aveva dichiarato di aver compiuto una bravata e di essersi spaventato alla vista dei carabinieri, ottenendo così la scarcerazione.
La messa alla prova permetterà all’infermiere di evitare una condanna penale, purché segua il programma riabilitativo previsto.
