Convalidato l’arresto di Cristian Munitello: fermato con 40 chili di droga

Cristian Munitello, arrestato sulla statale 379 con un ingente carico di sostanze stupefacenti, ha affrontato oggi l'interrogatorio di convalida

L’interrogatorio di convalida per Cristian Munitello, 44enne originario di Gallipoli ma residente a Ugento, fermato tre giorni fa sulla statale 379 con un carico di circa 40 chili di sostanze stupefacenti, si è svolto oggi a Brindisi. Gli inquirenti hanno trovato 31,6 chili di hashish suddivisi in 300 panetti e 5,6 chili di marijuana distribuiti in cinque buste.

Munitello, fermato il 24 giugno dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Brindisi, è stato intercettato a causa dell’alta velocità del suo veicolo. Il forte odore di marijuana proveniente dall’abitacolo ha ulteriormente insospettito gli agenti, portandoli a eseguire un controllo approfondito del mezzo. Dopo le formalità di rito, su disposizione del pm Giuseppe De Nozza, Munitello è stato trasferito nella casa circondariale di Brindisi.

Assistito dall’avvocato Mario Coppola del foro di Lecce, Munitello ha dichiarato di non avere un’occupazione stabile, ma di svolgere lavori saltuari come operaio nel settore edile. Durante l’interrogatorio con il giudice Simone Orazio, ha affermato di aver accettato di ritirare un borsone nel Barese per 350 euro, su incarico di un individuo di cui non ha fornito le generalità. Munitello sostiene di aver scoperto solo al momento della consegna che i borsoni erano due.

Il giudice per le indagini preliminari (GIP) si pronuncerà nelle prossime ore sulla richiesta di convalida dell’arresto. Questa non è la prima volta che Munitello si trova in guai giudiziari. Nel luglio 2019, gli agenti del commissariato di Taurisano avevano trovato 11 piante di marijuana nel box e nel giardino della sua abitazione, come riportato in un precedente articolo.

La vicenda di Munitello mette in evidenza i rischi e le conseguenze del traffico di sostanze stupefacenti. La rapidità e l’efficacia dell’intervento delle forze dell’ordine sono state determinanti nel prevenire che un ingente quantitativo di droga raggiungesse il mercato.

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