L’indagine sulla tragica morte dell’avvocata leccese Simona Blago, avvenuta venerdì 29 giugno lungo la tangenziale di Lecce, sta prendendo nuove direzioni. La famiglia della penalista, assistita dall’avvocata Francesca Conte, ha chiesto al pm Luigi Mastroniani di disporre una consulenza tecnica sull’auto della vittima. L’ingegnere Antonio Caricato del Dipartimento di Ingegneria Innovazione dell’Università del Salento, sarà incaricato di eseguire un accertamento tecnico cinematico e verificare il funzionamento del sistema airbag. Il medico legale Alberto Tortorella, che ha condotto l’autopsia, parteciperà all’ispezione dell’abitacolo per individuare le cause del sinistro.
La richiesta di accertamenti nasce da un possibile difetto del sistema di apertura dell’airbag, sollevato dall’avvocata Conte. Negli ultimi anni, circa 600mila modelli di Citroen C3 sono stati ritirati dal mercato per problemi al dispositivo di sicurezza. L’incarico sarà conferito il 26 luglio e notificato ai familiari della vittima e alla casa produttrice.
Nonostante i dubbi sul sistema airbag, l’autopsia indica che l’airbag si è attivato correttamente. La causa del decesso sembra essere un medaglione indossato da Simona Blago, che si è conficcato nella gola durante l’incidente. La conferma di questa teoria potrebbe cambiare la direzione delle indagini.
Le indagini, appena avviate, dovranno chiarire se l’avvocata leccese, che aveva appena festeggiato il suo 52esimo compleanno, avrebbe potuto salvarsi o se è stata vittima di un destino crudele. Non ci sono ancora indagati nel fascicolo per omicidio stradale, ma gli accertamenti tecnici saranno cruciali per determinare le cause esatte del sinistro e fare giustizia per la famiglia di Simona Blago.