Alessio Bellanova, è stato arrestato venerdì con l’accusa di tentato omicidio aggravato, dopo aver sparato tre colpi di pistola contro la sua fidanzata. Nonostante abbia dichiarato di aver sparato solo per intimidirla, le sue parole non sono state considerate credibili dalla giudice Francesca Mariano, che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere.

L’episodio si è verificato il 25 luglio scorso, davanti a un bar alla periferia della città. Dopo un acceso diverbio, Bellanova ha colpito la fidanzata e l’ha minacciata di morte. La donna, è stata costretta a ricorrere alle cure mediche presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Al suo ritorno a casa, Bellanova ha tentato di ucciderla.

Le violenze perpetrate da Bellanova, spesso amplificate dall’abuso di alcol, erano già state denunciate dalla vittima, assistita dall’avvocato Fabio Corvino. La testimonianza dettagliata della donna ha contribuito a rendere evidente la gravità della situazione, evidenziando episodi di gelosia e controllo ossessivo che includevano divieti su come vestirsi e su chi frequentare.

Secondo la giudice Mariano, Bellanova aveva avuto tutto il tempo di procurarsi un’arma mentre la fidanzata era in ospedale per le percosse subite. Ha sparato a un’altezza che avrebbe potuto colpire organi vitali di una persona di altezza media. Questa consapevolezza e l’assenza di pentimento da parte dell’uomo hanno portato alla decisione di convalidare l’arresto e disporre la custodia cautelare in carcere.

La difesa di Bellanova, rappresentata dagli avvocati Paolo Cantelmo e Raffaele Benfatto, ha cercato di giustificare l’azione come un tentativo di intimidazione, ma la giudice ha dato maggiore peso alla testimonianza della vittima e alle prove raccolte dai carabinieri della sezione Radiomobile di Lecce.

Il caso sottolinea l’importanza di prendere sul serio le denunce di violenza domestica e di agire tempestivamente per proteggere le vittime.