L’episodio accaduto ieri pomeriggio in un appartamento di Galatina, dove madre e figlia coabitavano da anni. La figlia, che si era sempre occupata della madre affetta da demenza senile, dopo l’accaduto ha chiamato il 112, autodenunciandosi. Ora è indagata a piede libero per maltrattamenti in famiglia. L’anziana donna è stata immediatamente soccorsa dal personale del 118 e trasportata all’ospedale di Scorrano con visibili segni di percosse, ma fortunatamente non è in pericolo di vita.
Le indagini, condotte in stretta collaborazione con la procura di Lecce, sono in corso per chiarire le circostanze che hanno portato all’aggressione. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa abbia scatenato un atto così violento da parte della sessantenne nei confronti della madre.
L’episodio ha sollevato molte domande e preoccupazioni sulla gestione dei pazienti affetti da demenza senile e sulle pressioni psicologiche e fisiche a cui sono sottoposti i caregiver. La demenza senile è una condizione debilitante che richiede una cura costante e attenta, spesso gravando pesantemente sui familiari che se ne occupano. In questo caso, la situazione sembra essere degenerata in maniera drammatica, portando a un’esplosione di violenza.
La comunità di Galatina è rimasta sconvolta dalla notizia, esprimendo solidarietà e sostegno alla famiglia coinvolta. Molti si interrogano su come prevenire simili tragedie e su quali supporti possano essere messi in atto per aiutare chi si trova a prendersi cura di un familiare con demenza.
Questo tragico evento solleva anche una questione più ampia: la necessità di un maggiore supporto per le famiglie che assistono membri anziani con gravi patologie mentali. Spesso, i caregiver si trovano isolati e sopraffatti dalle responsabilità, senza un adeguato sostegno psicologico e pratico.