Un episodio di violenza nel pronto soccorso dell’ospedale di Galatina ha sollevato nuovamente la questione della sicurezza per il personale sanitario. Un infermiere è stato aggredito sia verbalmente che fisicamente dai familiari di un paziente in attesa, evidenziando una preoccupante tendenza alla violenza contro gli operatori sanitari. La prontezza dell’infermiere nel non reagire ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente, ma l’incidente ha acceso i riflettori sulla necessità di interventi immediati.
La funzione pubblica della Cgil di Lecce, attraverso una lettera firmata dal segretario provinciale Floriano Polimeno, ha denunciato con forza l’accaduto. Il sindacato ha indirizzato la missiva ai dirigenti della Asl di Lecce, sottolineando come episodi simili siano ormai all’ordine del giorno. Secondo la Cgil, il personale del pronto soccorso lavora in condizioni estremamente difficili, affrontando continue minacce non solo alla propria incolumità, ma anche alla sicurezza degli strumenti e delle strutture sanitarie.
La lettera evidenzia come le lunghe attese nei pronto soccorso siano spesso il risultato di un uso improprio del servizio di emergenza-urgenza. Il segretario Polimeno ha sottolineato che molti casi che dovrebbero essere gestiti dalla medicina territoriale finiscono invece per sovraccaricare il 118, portando a una situazione di caos nei pronto soccorso. Questo non solo provoca tensioni tra i pazienti e i loro familiari, ma mette anche a rischio il lavoro degli operatori sanitari, che operano già in un contesto di forte stress.
Per fronteggiare questa situazione, la Cgil ha chiesto l’adozione di misure urgenti, tra cui la presenza costante di personale di vigilanza all’interno del pronto soccorso di Galatina. Questa richiesta evidenzia l’urgenza di ripristinare un ambiente di lavoro sicuro e sereno, dove il personale possa svolgere il proprio lavoro senza il timore di essere aggredito.
