Il Consiglio dei Ministri ha approvato un provvedimento che prolunga le concessioni balneari fino al 30 settembre 2027, consentendo però ai sindaci di anticipare i bandi per la riassegnazione delle concessioni esistenti. Questa decisione arriva al termine di una lunga trattativa tra il governo italiano e l’Unione Europea, seguita a numerose sentenze che hanno bocciato le proroghe precedenti.
Uno dei punti chiave del decreto riguarda la risoluzione della procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea contro l’Italia sulle concessioni balneari.
Un aspetto rilevante del decreto riguarda il riconoscimento del valore delle attività agli attuali gestori che non riusciranno a vincere i bandi. In particolare, il provvedimento stabilisce che ai concessionari uscenti sarà riconosciuto un indennizzo corrispondente al valore non ammortizzato degli ultimi cinque anni. Secondo Della Valle (presidente di Confimprese Demaniali Italia), il decreto attuale non riflette le aspettative dei gestori balneari, i quali sperano in ulteriori emendamenti che riconoscano il valore delle loro attività, compresi marchio e azienda.
Il decreto legge approvato potrà essere oggetto di emendamenti, a meno che il governo non decida di porre la fiducia, limitando così le modifiche. In ogni caso, saranno necessari ulteriori decreti attuativi per rendere pienamente operativa la riforma. Della Valle ha sottolineato che l’attuale provvedimento lascia aperti diversi interrogativi, in particolare per quanto riguarda il destino dei beni aziendali che, secondo il presidente di Confimprese, rischiano di essere trasferiti ai nuovi concessionari senza compensazione adeguata.
In presenza di contenziosi o difficoltà procedurali, l’autorità competente potrà, prorogare la scadenza delle concessioni fino al 31 marzo 2028. Questo passaggio è stato introdotto per garantire la conclusione regolare delle assegnazioni, anche in caso di complicazioni legali o operative.