Sparatoria a Lecce: Calcagnile agisce per vendetta, arrestato dopo l’assalto

Sfondo di tensioni sentimentali e microcriminalità nella vicenda del ferimento di Salierno

Nella mattinata di lunedì, Cristian Salierno è stato ferito alle gambe in una sparatoria. L’evento, avvenuto in un contesto di tensioni sentimentali e microcriminalità, ha visto come protagonista Giuseppe Calcagnile, 40 anni, arrestato per lesioni personali aggravate e porto abusivo di arma da fuoco.

Calcagnile, con precedenti legati al mondo della droga, cercava di rifarsi una vita lontano dai circuiti criminali. Tuttavia, subiva minacce, insulti e pestaggi a causa di una relazione sentimentale controversa. L’escalation di violenza ha raggiunto il suo apice lunedì mattina: mentre Calcagnile dormiva, è stato aggredito da Salierno e un suo complice.

Sentendosi umiliato e arrabbiato, Calcagnile ha deciso di vendicarsi. Armato e con il volto scoperto, ha raggiunto i suoi aggressori vicino al “New Caffè dell’angolo”, aprendo il fuoco. Salierno è stato colpito alle gambe, mentre il complice è sfuggito all’attacco. Nonostante fosse stato notato e ripreso dalle telecamere, Calcagnile è scappato, venendo poi catturato dopo poche ore e confessando il suo atto.

Gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal pm Alberto Santacatterina, stanno approfondendo l’inchiesta per verificare la reale natura del movente. L’udienza di convalida vedrà Calcagnile difeso dall’avvocato Lucia Longo di fronte al giudice Giulia Proto. Nel frattempo, Salierno, coinvolto in passato in un’operazione antidroga, si trova in ospedale, ma non in pericolo di vita.

Il sindaco Carlo Salvemini, commentando l’accaduto, ha espresso gratitudine verso le forze dell’ordine per la rapidità nell’affrontare l’evento. “Una città sicura è quella in cui ogni atto criminale riceve una pronta risposta”, ha dichiarato, sottolineando il ruolo attivo di istituzioni e società civile nel contrastare la violenza.

 

Arrestato l’autore dell’agguato a Lecce

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