Un uomo di 43 anni, originario dell’Albania e residente nel Salento, è stato condannato a 16 anni di reclusione per aver abusato sessualmente della sua figliastra di soli 9 anni. Gli abusi, che si sono verificati tra gennaio e l’estate del 2019, sono stati scoperti dalla madre della bambina che ha sorpreso l’uomo in atteggiamenti inequivocabili con la piccola sul divano di casa.
L’uomo aveva costretto la bambina al silenzio, minacciandola di non rivelare gli abusi. Nonostante le minacce, la verità è venuta a galla grazie alla vigilanza della madre. Durante il processo, le dichiarazioni della bambina, confermate in più occasioni in presenza di psicologi, hanno lasciato poco spazio ai dubbi, portando a una condanna severa per l’imputato, che è stata emessa dal collegio giudicante presieduto da Annalisa De Benedictis.
La sentenza include anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e un risarcimento di 300.000 euro ai genitori della vittima. L’accusa di stalking nei confronti dell’ex compagna, tuttavia, è stata respinta, con il diritto di appellarsi alla sentenza nei prossimi 90 giorni.
Il giudice ha descritto l’imputato come incapace di controllare le proprie pulsioni, sottolineando la gravità degli atti commessi su una minore e la necessità di una punizione adeguata che in questo caso si è tradotta in una condanna carceraria.
L’indagine, guidata dall’ex PM Maria Rosaria Micucci, ha preso una svolta decisiva grazie a indagini rapide e decise che hanno corroborato il racconto della minore. La bambina, descritta come matura e consapevole della gravità degli atti subiti, ha mostrato una sorprendente capacità di orientamento e memoria durante le sessioni con la psicologa Sara Scrimieri.