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Sindaco di Santa Cesarea Terme assolto: Un processo senza prove convincenti

Il giudice respinge l'accusa di corruzione elettorale contro Pasquale Bleve, evidenziando la mancanza di prove sufficienti.

Si è concluso il processo di primo grado per il sindaco di Santa Cesarea Terme, Pasquale Bleve, che è stato assolto dall’accusa di corruzione elettorale. La decisione del giudice Pietro Baffa, ha determinato l’assenza di reato, contrariamente alla richiesta di condanna a 7 mesi formulata dalla pubblica accusa.

Secondo le indagini, il sindaco Bleve avrebbe offerto un impiego a tempo indeterminato al figlio di un elettore in cambio del sostegno elettorale durante le elezioni comunali del giugno 2018. Tale offerta sarebbe stata fatta per garantire voti a un consigliere della lista di maggioranza “Insieme con responsabilità”. Nonostante le pesanti accuse, il processo ha evidenziato significative lacune probatorie.

Le indagini erano state innescate da un esposto anonimo e dalla consegna di un cd contenente la registrazione di una telefonata, che avrebbe dovuto fungere da prova dell’accordo. Tuttavia, questa prova è stata ritenuta insufficiente per dimostrare la colpevolezza di Bleve. Durante il processo, il testimone principale ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, e il titolare dell’impresa di raccolta e smaltimento dei rifiuti ha negato qualsiasi pressione da parte del sindaco.

La difesa, ha sottolineato l’assenza di prove concrete e l’inutilizzabilità delle testimonianze indirette.

L’assoluzione arriva in un periodo difficile per gli amministratori pubblici, segnato da scandali e sfiducia nei confronti delle figure politiche, come evidenziato dal recente caso a Bari.

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