Il Tribunale di Lecce, nella persona della giudice Simona Panzera, ha emesso una decisione critica il 16 aprile 2024, revocando l’ordinanza di custodia cautelare in forma di arresti domiciliari che gravava su Gabriele Madaro. L’imprenditore, attivo nel settore edilizio e originario di Monteroni, era stato precedentemente accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e truffa, in base a un’ordinanza della gip Anna Paola Capano.
La svolta nel caso è arrivata durante il riesame, quando la difesa di Madaro ha presentato nuove prove a sua discolpa. Secondo gli avvocati, le domande di nulla osta per lavoratori stagionali stranieri non erano state inoltrate dalla ditta di Madaro, ma da terzi non ancora identificati dagli inquirenti. Questa circostanza è stata evidenziata da documenti che mostrano manipolazioni nei nominativi usati per le richieste, effettuate senza il consenso di Madaro tramite l’uso di un SPID.
Inoltre, è stato documentato che le somme di denaro menzionate nella custodia cautelare non erano mai state percepite dall’indagato. Tali importi, invece, corrispondevano a pagamenti per lavori edilizi, adeguatamente documentati attraverso fotografie, video e fatture. Questi elementi hanno rafforzato la tesi della difesa, convincendo il tribunale della possibile estraneità di Madaro alle accuse a suo carico.
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