Una recente sentenza emessa il 15 aprile dal Giudice di Pace di Lecce, Aventaggiato, ha annullato un verbale per eccesso di velocità rilevato dalla Polizia Municipale di Trepuzzi sulla Superstrada Lecce-Brindisi, sollevando questioni significative sull’uso delle prove fotografiche nelle sanzioni per eccesso di velocità. Il giudice ha evidenziato l’assenza di un elemento cruciale nell’accertamento, ossia un rilievo fotografico chiaro e leggibile, requisito indispensabile per confermare la validità di una contestazione.

Nella sentenza, il giudice sottolinea come la foto allegata sia inadeguata, poiché mostra un veicolo con targa non leggibile, rendendo impossibile attribuire la violazione al conducente specifico. Questo dettaglio non solo invalida il verbale in questione ma mette in luce una problematica più ampia riguardante la qualità e l’affidabilità delle prove utilizzate nei procedimenti sanzionatori amministrativi.

La decisione del Giudice di Pace apre una riflessione critica sul bilanciamento tra tecnologia e intervento umano nelle verifiche di violazione del codice della strada. Il giudice insiste sulla necessità di un controllo rigoroso ed esigente, specialmente quando le sanzioni comportano conseguenze significative come la perdita di punti sulla patente o la sospensione della stessa.

L’Avv. Alfredo Matranga, difensore del ricorrente, ha espresso grande soddisfazione per il verdetto, criticando l’uso degli strumenti elettronici di controllo della velocità, che a suo dire vengono impiegati più per fini di reperimento fondi che per la sicurezza stradale.