Nel luglio del 2021, R.G., un finanziere in servizio presso la compagnia di Lecce, era stato accusato di falso e truffa per aver ottenuto certificati medici senza essere visitato. Secondo l’accusa, questi certificati attestavano una malattia al ginocchio che gli impediva di recarsi al lavoro. Tuttavia, nei giorni scorsi, il tribunale di Lecce ha assolto il finanziere perché “il fatto non sussiste”.
Gli accertamenti sulla vicenda sono stati condotti dai colleghi dell’imputato. Secondo le indagini coordinate dal pubblico ministero Maria Consolata Moschettini, tra gennaio e giugno del 2019, il finanziere avrebbe ottenuto referti medici dal suo medico curante senza aver mai effettuato alcuna visita specialistica né esami strumentali. Questi referti, uno dei quali sarebbe stato compilato per strada, avrebbero attestato una gonalgia al ginocchio destro.
Grazie a questi certificati, il militare avrebbe beneficiato dell’indennità di malattia per 160 giorni, per una somma complessiva superiore ai 13.300 euro. Tuttavia, durante il dibattimento, queste accuse non hanno retto, portando all’assoluzione del finanziere.
Il militare, assistito dall’avvocato Luigi Covella, è stato assolto dal giudice della seconda sezione penale del tribunale di Lecce, Chiara Panico. La sentenza ha dichiarato che “il fatto non sussiste”, assolvendo così il finanziere da tutte le accuse.
Nel medesimo procedimento era coinvolto anche il medico curante, accusato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Quest’ultimo, assistito dall’avvocato Alexia Pinto, ha preferito patteggiare sei mesi di reclusione, con la pena sospesa.
La vicenda si conclude con l’assoluzione del finanziere, ma evidenzia le complessità legate alla verifica delle certificazioni mediche e alle potenziali frodi nel sistema sanitario. Questo caso mette in luce l’importanza di accurati controlli e verifiche per prevenire abusi e garantire la correttezza del sistema.