Nel processo d’appello dell’operazione Game Over, che aveva smantellato un’organizzazione di traffico di droga, molti imputati hanno ottenuto sconti di pena. La Corte d’Appello di Lecce, presieduta da Domenico Toni, ha rivisto numerose condanne.
Le indagini sono iniziate grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Tommaso Montedoro e hanno portato ad arresti nell’aprile del 2022. Il clan, nonostante gli arresti precedenti, continuava a operare dal carcere grazie a Pasquale Briganti, alias ‘Maurizio’, che utilizzava familiari e affiliati per mantenere il controllo. L’organizzazione è riuscita a rigenerarsi, gestendo traffici di droga e estorsioni.
L’attività principale del clan era costituita dalle estorsioni. Durante il concerto del rapper Salmo nel 2019, alcuni membri del clan hanno richiesto somme di denaro agli ambulanti, minacciandoli con armi. Anche in occasione della Festa di Sant’Oronzo e per le partite di Serie A, il clan estorceva denaro ai commercianti.
Il clan acquistava droga principalmente dall’Albania e armi dai Balcani. Durante le operazioni, sono stati sequestrati fucili mitragliatori sovietici e numerose pistole. Un referente italiano, di origini montenegrine, fungeva da collegamento tra il clan e i trafficanti di armi.
Nel collegio difensivo, figurano diversi avvocati tra cui Benedetto Scippa, Angelo Vetrugno, Antonio Savoia, Ladislao Massari, Salvatore Rollo e altri. Entro novanta giorni saranno rese note le motivazioni delle sentenze.
Processo “Game Over”: evoluzione inattesa con 15 condanne e un’assoluzione