In una scena che sembra uscita direttamente dalle pagine di un romanzo poliziesco, Davide Corlianò, 42 anni, residente a Lecce, si è ritrovato al centro di una vasta operazione delle forze dell’ordine, culminata con il suo arresto. Le accuse sono pesanti: detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e ricettazione. Il ritrovamento, effettuato nel suo domicilio, comprendeva mezzo chilo di cocaina, nove cellulari di provenienza incerta e una pistola calibro 7.65, abilmente occultata tra due guanciali del letto.
Corlianò non è un nome nuovo per gli investigatori di Lecce, considerato di una certa rilevanza negli ambienti criminali locali. La sua storia giudiziaria parla chiaro: nel febbraio dell’anno scorso è stato condannato, in primo grado e tramite rito abbreviato, a 18 anni di reclusione e 6.000 euro di multa. Questa sentenza rappresenta una delle più severe assegnate in città per crimini legati allo spaccio di droga, in un periodo di cinque anni, dal 2010 al 2015.
Nonostante fosse in attesa dell’appello per quella condanna, Corlianò sembrava non aver abbandonato le sue attività illecite. I carabinieri della stazione di Santa Rosa, quartiere in cui l’uomo risiede, lo hanno tenuto sotto sorveglianza, notando comportamenti sospetti che hanno poi portato al suo arresto.