È stato tagliato ieri pomeriggio il nastro per la riapertura dello storico ponte del Ciolo a Gagliano del Capo, un’opera iconica del Salento che si staglia per 60 metri a picco sul mare lungo la strada provinciale 358. Il ponte, simbolo negli anni ’60 di un’ingegneria strutturale altamente innovativa, è tornato a nuova vita dopo un anno di lavori di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale.
I lavori, finanziati dalla Provincia di Lecce con risorse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno permesso di rinnovare completamente la struttura in termini di sicurezza, stabilità, accessibilità e fruibilità. Sono state infatti realizzate nuove corsie riservate ai pedoni e ai ciclisti, oltre a un sistema di illuminazione che valorizza l’imponenza del ponte anche nelle ore serali.
Alla cerimonia di riapertura, che si è conclusa con l’accensione dell’illuminazione, hanno partecipato il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, autorità civili e religiose e un folto pubblico. Il passaggio della prima vettura sul ponte rinnovato ha sancito il ritorno a nuova vita di un’opera che rappresenta un simbolo del territorio salentino.
La storia del ponte del Ciolo
Il ponte del Ciolo, progettato dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzato dalla Provincia di Lecce tra il 1962 e il 1967, è un’opera di grande ingegneria che ha rappresentato un salto in avanti per l’epoca. La sua struttura ad arco sagomato, che si slancia verso l’alto per 60 metri, ha fatto da sfondo a numerosi film e documentari, diventando un’immagine riconoscibile del Salento in tutto il mondo.
Nel corso degli anni, il ponte aveva subito alcuni interventi di manutenzione, ma i lavori di risanamento appena conclusi hanno permesso di rinnovarlo completamente, garantendo la sua fruibilità per le future generazioni.
Un’opera simbolo del Salento
Il ponte del Ciolo è più di un semplice ponte. È un simbolo del Salento, della sua ingegneria, della sua bellezza e della sua capacità di innovare. La sua riapertura è un segno di speranza per il futuro del territorio, un monito a valorizzare e preservare le sue ricchezze.
Foto: Morciano Ippazio Antonio, consigliere provinciale