La Corte d’appello ha recentemente rigettato l’appello della Procura confermando il proscioglimento per diverse figure politiche e tecniche coinvolte nell’inchiesta denominata “Re Artù”. Questa decisione riguarda l’ex sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, il primo cittadino di Scorrano Mario Pendinelli, il tecnico comunale di Otranto Emanuele Maggiulli e l’ex assessore regionale e senatore Salvatore Ruggeri. L’accusa era legata a presunte irregolarità nel processo di ripascimento e sistemazione della spiaggia del Lido Atlantis durante l’estate del 2020.

Secondo la Procura, il permesso per i lavori era stato rilasciato oltre i termini stabiliti dalle linee guida regionali. L’obiettivo, secondo gli accusatori, sarebbe stato quello di favorire il senatore Ruggeri e il consigliere Pendinelli, con l’induzione al tecnico Maggiulli di attestare falsamente un ritardo dovuto all’emergenza COVID-19. Questa situazione aveva portato Maggiulli agli arresti domiciliari, poi revocati, mentre Cariddi e Ruggeri avevano ricevuto un divieto di dimora.

La sentenza di proscioglimento era stata inizialmente pronunciata dal GUP Sergio Tosi, decisione contro la quale la Procura, rappresentata dal sostituto procuratore Alessandro Prontera, aveva deciso di appellarsi. La conferma del proscioglimento è stata basata sulla legittimità dell’atto di Maggiulli e sulla validità legale di una esecuzione ritardata dei lavori, vista come una doverosa applicazione delle proroghe previste dal decreto legge in risposta alla pandemia.

Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Antonio Quinto, Luigi Covella, Gianluca D’Oria, Mauro Finocchito, Corrado Sammarruco, Salvatore Corrado e Giuseppe Fornari, ha espresso soddisfazione per il verdetto. L’avvocato.