Le attività svolte dai Carabinieri del Nucleo Forestale di Gallipoli hanno rivelato importanti irregolarità rispetto ai permessi edilizi concessi. È emerso che un piccolo fabbricato rurale di 50 metri quadrati è stato ampliato fino a raggiungere i 150 metri quadrati, triplicando così la sua superficie. Inoltre, un modesto specchio d’acqua di 25 metri quadrati, destinato a recupero, è stato esteso a 40 metri quadrati e ha raggiunto una profondità di un metro e mezzo, acquisendo le caratteristiche di una piscina.
L’operazione si è svolta in una zona classificata come “paesaggio rurale” nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), soggetta a severi vincoli di protezione ambientale a causa del suo alto valore paesaggistico. Gli interventi non autorizzati hanno infranto le normative regionali, evidenziando un impatto negativo sul contesto naturale circostante.
Oltre agli ampliamenti non consentiti, i militari hanno rinvenuto cumuli di rifiuti edili abbandonati, provenienti dal cantiere. Parte di questi materiali era stata già livellata, trasformando le aree limitrofe in un deposito incontrollato di inerti.
Il proprietario del terreno, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Lecce per abusi edilizi e gestione non autorizzata di rifiuti. L’ampliamento illecito ha riguardato, tra l’altro, una costruzione di 65 metri quadrati adiacente a un trullo, precedentemente utilizzata come magazzino agricolo. La nuova struttura, già coperta, era destinata a uso residenziale.
I Carabinieri Forestali hanno proceduto al sequestro delle aree coinvolte dai lavori abusivi, comprese le costruzioni irregolari e i rifiuti accumulati. Le indagini continueranno per accertare ulteriori responsabilità e valutare l’entità del danno ambientale.
